Test per marcatori tumorali a Roma
Specializzato in test per marcatori tumorali, il laboratorio di Analisi Cliniche Pavese si occupa di:
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- Chimica Clinica
- Ematologia
- Batteriologia
- Prove di Coagulazione
- Dosaggi Ormonali
- Ormone antimulleriano (AMH)
- Beta Hcg
- Marcatori Tumorali
- Markers Epatite A,B,C
- Intolleranze Alimentari
- Prove Allergiche
- Prist e Rast
- Dosaggi radicali liberi
- Test Multi droghe urine
- Drug test su matrice pilifera con valenza medico legale
- Immunologia
- Calprotectina fecale
- Quantiferon TB GOLD
- HE4 (nuovo marker per il carcinoma ovarico)
- Complesso TORCH (Toxoplasmosi,Rosolia, Citomegalovirus ed Herpes Simplex)
- TROPONINA i
- Test per la DISBIOSI INTESTINALE
- ZONULINA sierica
- Anticorpi ANTI CANDIDA
- Curva da carico GLICEMICA ed INSULINEMICA (esami eseguiti previo appuntamento)
- ALEX TEST
- MICROBIOTA INTESTINALE
- TEST PRENATALI
- BREATH TEST LATTOSIO (esami eseguiti previo appuntamento)
- BREATH TEST UREA (esami eseguiti previo appuntamento)
- SERVIZI DI CARDIOLOGIA IN TELEMEDICINA
- ECG 12 DERIVAZIONI
- HOLTER CARDIACO 24/48H
- HOLTER PRESSORIO 24H
Per maggiori informazioni sui marcatori tumorali, contattare il personale del centro in qualsiasi momento.
Quantiferon TB Gold
La tubercolosi è un’infezione causata dal batterio bacillo di Koch, scientificamente chiamato Mycobacterium tuberculosis. Ultimamente sono stati identificati due test in in grado di riconoscere i linfociti T produttori dell'interferone Y (IFN-Y) in risposta a uno stimolo antigienico causato proprio dal batterio responsabile della tubercolosi.
Il test del QUANTIFERON TB GOLD, approvato dalla FDA, è ad oggi il metodo più diffuso perché presenta numerosi vantaggi:
• praticità per il paziente che viene sottoposto ad un singolo prelievo
• sensibilità (89%) e specificità (98%) estremamente elevate
• esito disponibile entro pochi giorni
• minimo rischio per il tecnico di laboratorio che esegue l’analisi
Per saperne di più sul test Quantiferon TB Gold o sui marcatori tumorali, contattare il centro Analisi Cliniche Pavese.

HE4 marcatore per carcinoma ovarico
ll carcinoma ovarico è la quarta o quinta causa più comune di morte nella popolazione mondiale femminile ed è responsabile per il 5% di tutte le morti per cancro nelle donne. Questo elevato tasso di mortalità viene principalmente attribuito al ritardo nella diagnosi: se la diagnosi viene effettuata nel I o II stadio dello sviluppo tumorale, la sopravvivenza a cinque anni supera l’85% dei casi; una diagnosi al III e IV stadio ha invece una sopravvivenza inferiore al 15%. Da pochi anni è presente sul mercato un test diagnostico, l’HE-4, in grado di discriminare in maniera precoce tra cancro dell’ovaio, cisti o masse ovariche benigne e carcinoma endometriale.
Con il dosaggio associato di HE-4 e CA-125 ( indice ROMA) la sensibilità si attesta al 77% e la specificità al 95%, e a oggi risulta essere tra i migliori marcatori tumorali per screening e diagnosi precoce di tumore ovarico e per diagnosi differenziale con patologie non tumorali, apportando un notevole contributo al triage di pazienti con massa pelvica.

Ormone AMH (Antimulleriano)
Riserva ovarica
ll termine “riserva ovarica” riflette il numero degli ovociti contenuti nelle gonadi femminili e pertanto indica la potenziale capacità riproduttiva di una donna e, a grandi linee, il tempo residuo prima della menopausa. Per gli addetti alla Medicina della Riproduzione è molto utile avere informazioni sulla riserva ovarica di una donna al fine di personalizzare il programma terapeutico. La riserva ovarica viene determinata nelle donne a rischio di menopausa precoce, in quanto dà informazioni attendibili sul loro stato di funzionalità ovarica. Gli attuali marker di riserva ovarica sono ormonali (FSH, E2, Inibina B, ormone antimulleriano) ed ecografici (conta dei follicoli antrali, volume ovarico, flusso sanguigno ovarico), pertanto non invasivi e di facile esecuzione. Per maggiori informazioni sui maker ormonali e marcatori tumorali, contattare il personale del laboratorio Analisi Cliniche Pavese.
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Troponina i
Biomarcatore cardiaco
È il test usato più frequentemente e più specifico per i marcatori cardiaci. Aumenta entro poche ore dal danno cardiaco e rimane alto per più di due settimane. Attraverso il prelievo di sangue, il paziente che manifesta i sintomi dell’infarto, potrà avere una valutazione in tempo breve del danno miocardico subito; in questo modo potrà avere cure immediate e adeguate, circostanza che spesso nel caso dell’infarto, consente di aver salva la vita. Per maggiori informazioni sul biomarcatore cardiaco e marcatori tumorali, contattare il personale del laboratorio Analisi Cliniche Pavese.

Test della disbiosi intestinale
Alterazione degli equilibri e della composizione della flora batterica intestinale, la disbiosi intestinale comporta disturbi dell’apparato gastrointestinale in grado di avere conseguenze su tutto l'organismo.
Il test della disbiosi ha l'obiettivo di rilevare la presenza nelle urine di due metaboliti del triptofano, denominati indicano e scatolo, e quindi di verificare l’eventuale presenza di fenomeni fermentativi e/o putrefattivi a livello intestinale. Un elevato livello di indicano urinario è indice di disbiosi intestinale a livello dell’intestino tenue, mentre alti livelli di scatolo indicano una disbiosi intestinale a livello dell’intestino crasso.
Il test viene effettuato mediante analisi su un campione di urine: per prepararsi all'esame, è necessario raccogliere i campioni a distanza di almeno 7 giorni dall’ultima terapia antibiotica. Le urine devono essere le prime del mattino.

Calprotectina Fecale
Dolori addominali,distensione gassosa e diarrea sono i più comuni sintomi che i gastroenterologi possono osservare.Il principale problema è distinguere, in questi sintomi, la causa funzionale (intestinoirritabile) da quella organica come la malattia di Crohn, la colite ulcerosa o la diverticolite.
In queste situazioni per raggiungere la diagnosi possono essere eseguiti numerosi esami, delle feci,del san-gue, indagini radiografiche ed infine la colonscopia. Queste tecniche risultano costose e come nel caso dellacolonscopia invasive e non ben tollerate dai pazienti.Vi è quindi la ricerca di un test semplice, specifico e non invasivo per determinare i segni dell’infiammazione intestinale.
Fra i test biologici quelli fecali hanno il vantaggio di aver la più alta specificità in quanto non modificati da patologie extradigestive come avviene per quelli ematici e possono evitare l’esecuzione di esami invasivi.
La calprotectina, recentemente, si è dimostrata essere il più utile marker fecale della infiammazione, discriminando fra malattia funzionale ed organica, valutando l’attività di malattia nelle malattie infiammatorie intestinali croniche (MICI) e monitorizzando la risposta al trattamento.